CALCIO SERIE B. Alla vigilia dei 180 minuti decisivi parla il presidente. «La partita la vedo da lì per essere vicino ai giocatori ma quand’ero più giovane emozioni uniche in curva»
Sarà dura, anzi durissima. Due gare alla fine del campionato, due battaglie da vincere. Domenica ultimi 90′ al Menti contro il Bari: in campo ci vorranno cuore e gambe e sugli spalti il sostegno di tutto il popolo biancorosso. Il presidente Massimo Masolo accetta l’intervista ma spiega: «Non è il momento delle polemiche, bisogna puntare assieme all’obiettivo salvezza, per scelta si è deciso di parlare poco e in pochi, faccio un’eccezione perchè il momento è delicatissimo». Domenica col Bari si deve vincere. «Ci giochiamo un campionato, non abbiamo altre strade, sarà un’altra finale e poi ce ne sarà un’altra ancora con la Reggina, ma solo così possiamo sperare di arrivare ai playout. Sono qui per dire: stringiamoci attorno a questi colori biancorossi che di sicuro non meritano la retrocessione». Avete deciso di applicare prezzi popolari in tutti i settori dello stadio, ma rimane il fatto che i tifosi sono amareggiati e arrabbiati. «Li capisco, abbiamo alle spalle un campionato tribolato, anzi nelle ultime stagioni si è sempre sofferto, ma adesso bisogna solo guardare avanti, a questa partita, certo si spera che la squadra ripeta una prestazione come quella contro l’Empoli». Il popolo biancorosso ha dimostrato anche nelle ultime gare che nel momento del bisogno c’è. «Non avevo dubbi, ripeto: capisco la sua arrabbiatura, che spesso è anche la mia, però so che sa reagire, l’amore per i colori biancorossi è più forte di tutto e domenica mi auguro che l’incitamento verso la squadra sia massiccio». Ma lei che rapporto ha con i tifosi? Ha avuto dei contatti? «Purtroppo da quando sono diventato presidente ci sono state molte cose da fare, oltretutto ho deciso di concentrarmi sull’aspetto sportivo che è determinante, dunque non ho avuto modo di incontrare i tifosi e questo mi spiace, ma lo farò appena si sarà sistemata la vicenda sportiva. Ovvio mi sarebbe piaciuto andare in curva a vedere una partita, così come mi capitava di fare quando ero più giovane, perchè le emozioni che si provano in curva sono uniche, ma adesso devo stare vicino alla squadra. Comunque è sicuro: a bocce ferme mi incontrerò con tutti i gruppi». Lei infatti segue le gare dal campo. «Sì, ho fatto questa scelta per dimostrare con i fatti ai giocatori che sono lì, con loro, non so se alla fine servirà davvero, io ci spero, diciamo che le provo tutte». Da fuori si ha l’impressione che lei abbia scelto, visto il momento difficilissimo, di chiudere il gruppo, di fare squadra ristretta: lei, Cagni e i giocatori. «In parte è così, l’idea è stata di “stringere” poche persone in un gruppo che si spera sia capace di lottare contro tutto, non si è inventato nulla, lo si è visto fare altre volte e spesso ha portato dei buoni frutti, soprattutto a livello di concentrazione. Ad Empoli c’è stata una prestazione come da tempo non si vedeva, merito anche di questa scelta? Non lo so, ripeto, io so solo che le proverò tutte per non lasciare nulla di intentato, adesso dalla squadra mi aspetto lo stesso atteggiamento anche contro il Bari, l’ho detto ai giocatori: dovete odiare l’erba che calpestate! Dovranno essere decisi, attenti, granitici, solo così si potrà vincere». Come li vede? In fondo sono loro che vanno in campo. «Lo spirito di Cagni si vede, la buona prova di Empoli ha portato sicurezze, ma sanno di dover mantenere altissima la concentrazione, poi li vedo molto uniti fra loro. Si parla meno rispetto a prima, ma c’è più condivisione». Senta ma c’è il pericolo che se non ci si salva il Vicenza rischi il fallimento? «Non vorrei nemmeno rispondere per scaramanzia, ma desidero tranquillizzare i tifosi: nessun rischio fallimento. Quando ho accettato di fare il presidente ho chiesto tre cose: la prima è l’indipendenza decisionale per l’aspetto sportivo. La seconda che ci fossero i presupposti per tenere fede agli impegni di questo campionato e così è stato. Infatti pure stavolta gli stipendi sono stati pagati, pare cosa semplice ma non lo è, basta vedere quante società non ci riescono, credetemi è stato uno sforzo importante ma ci siamo riusciti. La terza è appunto che se si dovesse…e non lo dico nemmeno, non ci sarà il fallimento della società». E lei ha avuto garanzie precise in merito? «Sì, solo dopo ho accettato di assumermi questo onore che è enorme, ma anche questo onere, perchè davvero diventare presidente in un momento così difficile non è stato facile, però lo ammetto: a me le sfide piacciono, caso mai è l’apatia che mi frena, io sono un emotivo, un passionale, non ho paura di mettermi in gioco e credo che i giocatori questo lo abbiano recepito». Vicenda calcioscommesse: si parla di penalizzazioni, di retrocessioni, ci sperate? «Sarebbe un assurdo, troppe le variabili possibili, poi la volontà è di portare la serie B a 20 squadre, infine gli stessi tempi tecnici potrebbero essere assai lunghi: facile che tutto slitti al prossimo campionato, no, meglio fare conto sulle nostre forze». Presidente Masolo, sa che molti credono che la sua carica sia a tempo determinato? «Mettiamola così: non sono un presidente a scadenza, ma decadrei volentieri se entrasse un gruppo forte, perchè il Vicenza ha bisogno di forze fresche, che poi non è mica solo una necessità nostra. Fino ad ora si è riusciti ad andare avanti ma adesso ci vogliono capitali nuovi, per riportare i colori biancorossi a certi livelli non c’è altra strada. Dirò di più: se dovesse arrivare un gruppo forte sarei il primo a ringraziare». Comunque sembra esserci interesse, si parla di più di una cordata. «Mah, fino ad ora tante parole, ne so qualcosa pure io, ma la realtà è che nessuno ad oggi ha messo lì una proposta scritta. Non lo fai perchè stiamo lottando per non retrocedere? E tu scrivi se si va in C metto tot, se si resta in B metto tot. Ma metti nero su bianco!». Ultima domanda: e se alla fine in società non dovesse entrare nessuno? «Andremo avanti, io però spero che qualcosa succeda, che so magari una collaborazione importante, però sì, ad oggi, non c’è nulla. Comunque visto che siamo alla fine dell’intervista mi faccia ripetere l’invito ai nostri tifosi: domenica al Menti uniti e al fianco della squadra per cercare di vincere un’altra battaglia!».
Alberta Mantovani
[Fonte: Il Giornale di Vicenza]